martedì 20 dicembre 2011

Lunar park...l'emblema dello spreco

Quanti anni sono passati da quando questo anziano d'Italia è stato mandato in pensione? 
Questo posto è ricco di ricordi per tutti i ragazzi della nostra generazione e anche di quelle precedenti: si inizia con i sabati e domeniche con la famiglia, per poi passare alle giornate con i compagni di scuola, quando invece di andare al liceo si passavano intere giornate a non fare niente, a provarci con le ragazze o a farsi i primi spinelli. 
Il silenzio che adesso si percepisce al Luneur stride nettamente con quelle giornate affollate di gente. Adesso il paesaggio è disegnato da viottoli dissestati, strutture impolverate, bruchi sorridenti in attesa di riprendere le corse. E' una violenza quella che subiscono i cavalli delle ruote o il bruco stesso, lasciati immobili al loro destino, sorridenti nonostante l'attesa interminabile. La loro solitudine viene confortata dalla natura. Una natura che trova spazio fra le ruote dell'otto volante o tra i bracci meccanici di attrazioni, ma che non è semplice spettatrice se non anche attrice. Il paesaggio che ne nasce all'interno di questa struttura abbandonata è sicuramente di tipo spettrale, come se qualcuno stesse osservando l'estraneo esploratore.

Luca Verducci





































Nessun commento:

Posta un commento